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Bacolod: la dolce vita delle Filippine
(scritto a settembre 2024)
Scrivere questo post dedicato a Bacolod è stato davvero un piacere! Trovo straordinario che, dopo ormai svariati anni di viaggi in giro per le Filippine, ci siano per noi ancora così tanti posti da scoprire. Tropical Experience voleva una nuova destinazione da aggiungere ai propri tour, qualcosa fuori dagli itinerari più noti, ma che non fosse un posto qualsiasi. Sarebbe dovuto essere un posto con belle spiagge, cibo eccellente e un’identità culturale peculiare: trovare Bacolod è stato un colpo di fortuna, perché corrisponde a tutte queste caratteristiche. E c’è anche di più!
Ci auguriamo che vi piaceranno l’articolo qui sotto e le sue foto. E chissà, magari potrete prendere in considerazione questi luoghi per il vostro prossimo tour delle Filippine!
Tramonto a Sugar Beach a Sipalay, una delle destinazioni più iconiche di Bacolod. Foto: Tropical Experience.
Bacolod & Sugarland: dove si trovano?
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Per essere precisi, questo post non riguarda solamente la città di Bacolod, ma l’intera provincia del Negros Occidental. Bacolod City è infatti la capitale di questa provincia, tuttavia ho notato che i filippini solitamente utilizzano la parola “Bacolod” per descrivere l’intera provincia. Per capirsi, un po’ come se noi italiani chiamassimo Milano tutta la Lombardia.
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Bacolod City è una città piacevole di considerevoli dimensioni, conta infatti 600mila abitanti. Il suo nome deriva dalla locale lingua Ilonggo e significa “collina”: fino al XVII secolo gli insediamenti erano infatti localizzati in cima a una collina, distanti dal mare, in modo da essere protetti dai non rari attacchi dei pirati. Successivamente, la situazione diventò più tranquilla e la città si espanse vicino alla costa, dove si trova tuttora.
Bacolod – se intendiamo l’intera provincia del Negros Occidental – si trova nella regione Visayas, nel centro delle Filippine. Si affaccia a occidente sul Mar di Sulu e condivide la superficie della sua isola con la provincia del Negros Oriental, localizzata appunto invece sul lato orientale.
La provincia del Negros Occidental e Bacolod City sulla carta geografica delle Filippine. Fonte: Milenioscuro on Wikimedia Commons (edited).
Un altro nome con cui è conosciuta la provincia, di più recente costituzione, è “Sugarland” (terra dello zucchero). A volte viene anche descritta come “Sugar Bowl of the Philippines” (la zuccheriera delle Filippine). Se visiterete questi luoghi, capirete il perché con facilità. Nel momento in cui si esce dal centro della città, si incontrano infatti kilometri e kilometri (e kilometri!!!) di piantagioni di canna da zucchero.
Lo zucchero è effettivamente il motore dell’economia locale dagli anni 1920, quando la produzione locale ha iniziato ad entrare nel mercato nordamericano a seguito della colonizzazione delle Filippine da parte degli Stati Uniti. Nei decenni successivi la popolazione locale è cresciuta vertiginosamente, grazie alla massiccia immigrazione di lavoratori arrivati a cercare lavoro dalle isole filippine circostanti.
Un camion supera un carro trainato da un bufalo. Ai lati della strada, le immancabili canne da zucchero. Foto: Tropical Experience.
Canne da zucchero ancora da raccogliere e altre già tagliate. Foto: Tropical Experience.
Fogliame secco delle canne da zucchero dopo il raccolto a Bacolod City. Foto: Tropical Experience.
Candice gusta un succo di zucchero di canna appena spremuto. Foto: Tropical Experience.
Bacolod, Talisay e Silay: storia e punti di interesse di Sugarland
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Bacolod City viene spesso chiamata anche “The City of Smiles” (la città dei sorrisi). Si potrebbe immaginare che sia per la tipica cordialità e attitudine al sorriso dei locali – un tratto piuttosto comune in tutte le Filippine – tuttavia in questo caso si fa riferimento ai sorrisi delle maschere del famoso Masskara Festival, che si svolge tutti gli anni nel mese di ottobre (clicca qui per saperne di più sui Festival delle Filippine).
La città di Bacolod è ordinata e piacevole, anche se devo dire l’ho trovata più sviluppata, vibrante e moderna di quanto mi aspettassi. Ha diverse costruzioni di grande altezza, catene di supermercati, università prestigiose ed è una città piuttosto completa in termini di servizi. Allo stesso tempo, ha ancora quella piacevole e vivibile atmosfera di provincia che speravo di incontrare.
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​Passeggiando per la città si notano una notevole proliferazione di…pasticcerie, caffetterie e rivendite di torte! È molto probabile che l’abbondanza di zucchero abbia favorito l’apprezzamento dello zucchero nei palati dei locali: se vi piace sedervi per un po’ a bere un caffè con una bella fetta di torta cremosa, questo è il luogo adatto.
Una maschera del Masskara Festival. Foto: Tropical Experience.
Lo zucchero non ha solo modellato il paesaggio culturale, ma è stato anche la base per l’arricchimento di diverse famiglie locali. I proprietari delle piantagioni hanno accumulato vere e proprie fortune e non è un caso che andando in giro per le cittadine limitrofe di Talisay e Silay si incontrino ricche ville e magioni. Anche se la maggior parte sono abitazioni private, alcune di esse sono ora aperte al pubblico.
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Forse il più iconico di questi edifici è la casa ancestrale di Don Mariano Lacson – un proprietario di piantagioni - a Talisay. Don Mariano ha dedicato questa villa ispirata allo stile italiano a sua moglie. Il sito dove si trova è comunemente conosciuto come “The Ruins” (le rovine). Quello che si può effettivamente vedere qui è lo scheletro della vecchia struttura, eretta nel centro di un bel giardino. L’edificio fu intenzionalmente bruciato dai locali durante la 2da Guerra Mondiale, per impedire agli invasori giapponesi di utilizzarlo come proprio quartier generale. Ma nonostante questo – o forse proprio per il suo aspetto in rovina – il luogo conserva uno charme romantico ed è probabilmente il più visitato dell’area.
Le "rovine" della Villa di Mariano Lacson a Talisay. Foto: Tropical Experience.
Il giardino visto dall'interno della villa. Foto: Tropical Experience.
L'interno della villa. Foto: Tropical Experience.
Le lettere "M" che romanticamente indicano le iniziali di Mariano e di sua moglie Maria. I muri della villa sono tutti decorati da una doppia M. Foto: Tropical Experience.
Ma non ci sono solo rovine in giro! Gli altri edifici visitabili hanno ancora tutta la loro bellezza e mostrano l’età dell’oro dell’economia dello zucchero locale.
Una di queste è la Jalandoni House and Museum: la costruzione riflette lo stile delle classiche “Balay na Bato”, le case filippine ancestrali. È caratterizzata da un design in stile spagnolo con una base di cemento, a cui seguono i piani superiori in legno decorato e con le tipiche finestrone scorrevoli. All’interno si possono osservare diversi oggetti, alcuni molto curiosi, della famiglia che vi viveva.
Un’altra casa-museo che ci è piaciuta moltissimo è la Hofileña Ancestral House. Qui, un membro di questa nota famiglia ci ha gentilmente accompagnato fra le stanze di una casa piena di antichità in legno, oggetti vintage unici e pezzi d’arte notevoli. Fra la numerosa oggettistica qui troverete anche la bambola più piccolo del mondo, un dipinto originale di Francisco Goya e bozzetti di famosi artisti filippini. Questa casa è anche stata occupata dagli invasori giapponesi durante la 2da Guerra Mondiale e successivamente anche dagli americani. Orgogliosamente, la famiglia è stata la prima ad aprire la propria casa al pubblico come museo nella zona.
Fra le numerose abitazioni, meritano una menzione anche Balai Negrense e Balay ni Tana Dicang.
Le vecchie storie dei grandi clan dello zucchero, il clima caldo, le piantagioni e lo stile variegato ed elegante di queste case, sono tutti elementi che vanno a creare un’atmosfera unica in questo luogo. Consigliamo di dedicare una giornata per andare in giro fra queste attrazioni, viaggiando nel tempo nell’era delle grandi piantagioni locali.
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Lo stile sontuoso di queste dimore, insieme all’attitudine allegra dei locali e all’onnipresenza delle canne da zucchero, rendono Bacolod davvero la capitale della “dolce vita” filippina!
Sala da pranzo della Jalandoni House. Foto: Tropical Experience.
Balai Negrense. Foto: Tropical Experience.
Alcune delle tantissime foto esposte all'Hofileña Museum, una piccola ma elegantissima abitazione a Silay. Foto: Tropical Experience.
Dettaglio degli interni dell'Hofileña Museum. Foto: Tropical Experience.
Zucchero e non solo: la notevole cultura culinaria locale
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Abbiamo già parlato dell’estesa disponibilità di dolci e dessert; tuttavia, lo zucchero non è l’unico ingrediente dominante.
Forse il cibo più famoso e normalmente associato a Bacolod nelle Filippine è il Chicken Inasal (letteralmente “pollo sullo stecco”). Si tratta di un pollo arrosto con un sapore molto gustoso e distinto donato dalla sua speciale marinatura. Il pollo è solitamente immerso per almeno 3 ore in una mistura di aceto di cocco, aglio, zenzero, lemongrass (erba limone asiatica) e calamansi (un tipico piccolo lime rotondo filippino). Successivamente il pollo viene grigliato su uno stecco di legno alla perfezione. Altri ingredienti – a seconda della variante delle ricette - sono aggiunti durante la grigliatura.
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Noi amiamo mangiare pesce e frutti di mare e siamo rimasti poi sorpresi da quanto ne fosse venduto ai lati delle strade (le ostriche erano davvero ovunque!). Con l’aiuto del nostro autista, abbiamo raggiunto un’area fronte mare e abbiamo mangiato su un ristorante “galleggiante” su palafitte, dove ci hanno dato probabilmente il pasto di pesce più delizioso che abbiamo mai provato. Il pescato è buono, abbondante ed economico dappertutto e questa è sicuramente stata una delle migliori scoperte di questo nostro viaggio a Bacolod. Questo è infatti valido non solo per la città, ma per tutta la provincia.
E devi dire, a livello personale, non ho mai mangiato una bistecca di Blue Marlin migliore nella mia vita!
Alcune delle tantissime foto esposte all'Hofileña Museum, una piccola ma elegantissima abitazione a Silay. Foto: Tropical Experience.
A mangiare il pesce sulle palafitte. Foto: Tropical Experience.
Fra le altre cose, siamo riusciti anche ad avere una “esibizione” gastronomica in un negozio dove alcune persone stavano preparando le “piaya”, un’altra famosa delizia locale. Si tratta di uno snack o dessert a pasta sfogliata, cotto su piastra o pietra. È ripieno di zucchero muscovado caramellato e poi adornato da semi di sesamo. L’improvvisato corso di cucina non era pianificato o parte di un pacchetto, ma i lavoratori sono stati gentilissimi e ci hanno lasciato provare a preparare alcuni di questi dolcetti. Ci siamo divertiti e in cambio abbiamo comprato un certo numero di pacchi da portare a casa per noi e da regalare!
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Infine, per chiudere questa parentesi culinaria, potrebbe interessarvi sapere che anche il famosissimo Rhum Don Papa (da alcuni anni diffusissimo in Italia) è fatto proprio qui a Bacolod!
Candice si cimenta nella preparazione delle piaya. Foto: Tropical Experience.
Samuele si cimenta nell'assaggio delle piaya. Foto: Tropical Experience.
La cottura delle piaya. Foto: Tropical Experience.
Una delle notevoli pasticcerie nel centro di Bacolod City. Foto: Tropical Experience.
A Sipalay alla scoperta della meravigliosa Sugar Beach
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Dopo aver passato un paio di notti a Bacolod City, è stato poi il momento di godersi un po’ di mare e spiaggia! Ci siamo quindi spostati verso l’area meridionale del Negros Occidental, raggiungendo una cittadina chiamata Sipalay. Qui abbiamo raggiunto una spiaggia locale chiamata – guarda caso – Sugar Beach. Ci abbiamo messo più o meno 4 ore e mezza: la strada non è a percorrenza molto veloce e si attraversano diverse cittadine.
Durante I trasferimenti ci siamo fatti ancora più un’idea di quanto preponderante sia l’industria dello zucchero nella provincia! Per diversi kilometri abbiamo visto solo alte canne da zucchero da entrambi i lati della strada, interrotte saltuariamente da piccole cittadine. Ai lati di questa pianura, abbiamo visto per molto tempo stagliarsi il Monte Kanlaon, un vulcano attivo localizzato nel centro dell’isola ma molti kilometri distante dalla linea costiera. È risaputo peraltro che il suolo vulcanico del Negros Occidental è una delle ragioni della sua fertilità e dell’abbondanza dei raccolti.
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Più si va a sud, più il mare diventa sempre più bello. Finalmente abbiamo raggiunto Sipalay, che è ampiamente considerata la destinazione marittima più attraente della provincia.
Qui, la presenza della canna da zucchero si è fatta meno “invasiva” e sono apparse molte risaie. Anche altre colture sono presenti e il paesaggio è peraltro pieno di foreste. Quest’area della provincia è solo moderatamente popolata, verde, piena di foreste, fiumi, cascate e tante spiagge sparse attorno l’ampio territorio di Sipalay.
La strada verso Sipalay con le piantagioni di canna da zucchero e, sullo sfondo, il vulcano Kanlaon, sempre presente in lontananza. Foto: Tropical Experience.
Ormai prossimi a Sugar Beach, il paesaggio si fa sempre più bucolico e tranquillo. Foto: Tropical Experience.
La meravigliosa natura di Sipalay
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Sugar Beach è stata in tutto e per tutto una splendida sorpresa! La spiaggia è lunga circa 1 kilometro, con acqua bassa e trasparente. Camminando nell’acqua si trova soprattutto sabbia sotto i piedi, il che non è affatto male. Ci sono solo pochi alberghi e ristoranti, per cui sebbene sia una spiaggia pubblica ad accesso libero, non è mai troppo affollata. Abbiamo soggiornato durante la settimana pasquale, che è forse il periodo più affollato dell’anno nelle Filippine, e non abbiamo mai percepito la spiaggia come affollata. Tutto il contrario peraltro, grazie anche al fatto che la spiaggia è considerevolmente lunga e larga. C'è spazio per tutti!
Finalmente a Sugar Beach. Foto: Tropical Experience.
C’è solo una piccola stradina che raggiunge la spiaggia. Dietro ad essa si stagliano bellissime rocce calcaree ricoperte da foreste intonse. Queste basse rocce tondeggianti sono probabilmente il tratto più distintivo del paesaggio locale. Si ergono al di fuori dall’acqua con una forma che ricorda moltissimo quella delle famose Chocolate Hills di Bohol. Questo tipo di formazione rocciosa solitamente è tipica di antichi domi di roccia i cui lati sono stati smussati dal tempo e dalle forti piogge dei periodi più umidi.
Il soggiorno a Sugar Beach è stato un’esperienza rilassante e ci ha permesso di goderci alla grande il pulitissimo ambiente locale e la pace della natura. Questo senza rinchiudersi in un resort esclusivo. I gruppi di turisti locali sono amichevoli e la spiaggia è pulita e ben tenuta.
Eccoci contenti a Sugar Beach. Foto: Tropical Experience.
Un'altra caratteristica di Sugar Beach è il sole che cala a picco sul mare regalando bellissimi tramonti. Foto: Tropical Experience.
Il particolare paesaggio naturale sul retro della spiaggia Foto: Tropical Experience.
Nelle vicinanze, un pulitissimo fiume incontra il mare nella baia di Sipalay. Foto: Tropical Experience.
Abbiamo anche affittato un tricycle (il “tuk tuk” filippino) e ci siamo trasferiti in un’altra area, nella parte meridionale del territorio comunale di Sipalay, passando da Punta Ballo beach (un’altra nota spiaggia di sabbia bianca). Abbiamo così raggiunto una piccola baia chiamata Tinagong Dagat, che significa “mare nascosto”. Qui abbiamo passeggiato – utilizzando anche ponti e scalinate – e abbiamo raggiunto un punto panoramico su un’altra baia locale, Campomanes Bay. Il paesaggio qui è sorprendente! Le collinette a cono escono dall’acqua proprio come tante piccole isolette, circondate dall’acqua azzurra del mare.
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​E neanche a dirlo, mentre tornavamo indietro al nostro albergo, ci siamo regalati un gran bel pranzo a base di frutti di mare, a prezzi decisamente convenienti!
Uno dei ponti per visitare il mare nascosto di Tinagong Dagat. Foto: Tropical Experience.
La vista su Campomanes. Foto: Tropical Experience.
Un altro ristorante "galleggiante" con tanto pesce fresco, circondati dalle mangrovie. Foto: Tropical Experience.
Una baia da esplorare. Foto: Tropical Experience.
Come visitare Bacolod e Sugarland
Bacolod è una destinazione alternativa delle Filippine, non molto nota ai viaggiatori internazionali. Non è comunque difficile da raggiungere: a Bacolod c’è un aeroporto ben connesso con Manila e Cebu, con diversi voli disponibili tutti i giorni. Da Sugar Beach, un trasferimento su strada può anche portarvi a Dumaguete, da cui è facile raggiungere destinazioni famose della regione Visayas, come Siquijor, Bohol e Cebu.
Possiamo organizzare il vostro viaggio a Sugarland in combinazione con uno qualsiasi dei nostri tour delle Filippine! Scriveteci a experiencetropical@gmail.com.